I siuli pijni sono un dolce tipico della tradizione locale robassomerese. Nei tempi andati - il giorno della festa - le famiglie portavano nei forni di uso comune le cipolle ripiene di un impasto di latte, zucchero, uova, grissini sbriciolati, uva sultanina e altri ingredienti facilmente reperibili. Le diverse teglie - ognuna contraddistinta da un segno di riconoscimento, di solito da un frutto - venivano poi ritirate dopo la cottura e i siuli pijni venivano consumati come dessert alla fine del pasto.
Questa tradizione, che andava lentamente perdendosi negli anni, fu mantenuta da un personaggio, recentenente scomparso, oramai circondato da un'alone mitico, l'anziana Marianin. Questa signora, fino a pochissimi anni fa, continuava a preparare i siuli pijni secondo la ricetta tradizionale. Nel 1995 gli organizzatori della manifestazione decisero di mantenere la tradizione istituendo così la prima Sagra dli Siuli Pijni.
La sagra - originariamente organizzata in concomitanza della celebrazione della Natività di Maria Vergine, la tradizionale Festa d'la Madona'd Robassomé - ha poi trovato collocazione definitiva intorno alla seconda domenica di Settembre, giornata in cui dopo le celebrazioni religiose e la processione della Vergine ha luogo la rievocazione storica in costume delle vicende del Conte di Robassomero Cesare Cernusco di Chiusavecchia, dopo lo smembramento del Marchesato di Ciriè.
Grigliate di carne tutti i giorni e grande grigliata di pesce il martedì sono - oltre ovviamente i Siuli Pijni - sono il punto forte della ristorazione, che offre comunque una buona scelta fra antipasti, primi, secondi e contorni, per tutte le esigenze e tutte le tasche. Con una quindicina di euro si farà una buona mangiata di carne. Aggiungendone una decina in più Martedì 16 Settembre si potrà cenare con la famosa grigliata di pesce della sagra dli Siuli Pijni (prenotazione obbligatoria).
Tutte le sere sarà possibile ballare con le orchestre e i gruppi invitati.
Domenica 14 Settembre avrà luogo la mostra Sapori, Colori e Tradizioni delle Pro Loco delle Valli di Lanzo e del Canavese.
Spettacolo di fuochi artificiali il venerdì 12 Settembre, intrattenimento per bambini nella giornata di sabato 13 Settembre, arricchiscono l\'offerta per i partecipanti alla manifestazione.
E\' un piccolo comune posto su un terrazzo panoramico sulla sponda destra della Stura, a 19 Km da Torino, si affaccia sulla Valle di Lanzo ed è immerso nel Parco Regionale della Mandria, si trova a un’altitudine di 360mt e ha poco più di 3000 abitanti, ed ha il privilegio di essere l’unico paese fornito di acqua potabile proveniente direttamente dall’acquedotto del Pian della Mussa.
L’origine del nome di Robassomero è Robassomerum (casalis in latino era Robassomerium), trae origini dal luogo ove anticamente vi furono grandi distese di roveri e gli abitanti erano denominati Somerj; nonostante l’assenza di documentazione medioevale è facile individuare il toponimo originato da roba (deruba) e somero (bestia da soma) testimonianza di frequenti assalti di predoni.E’ difficile stabilire a quando risalga la sua fondazione, la sua posizione fa tuttavia ipotizzare la sua esistenza già in epoca romana, la giusta collocazione potrebbe intendersi nell’XI secolo.
Fu antico feudo unito alla Signoria di Ciriè, all’inizio dell’anno 1000 fu dominio dei Marchesi di Monferrato e poi passò ai Savoia. Nella Chiesa Parrocchiale di S. Caterina Vi è un quadro di S. Gregorio con una preziosa cornice artistica.
Nelle vicinanze di Robassomero sorge la reggia di Venaria Reale , una delle maggiori residenze sabaude in Piemonte. Probabilmente la più grande per dimensioni, è archittettonicamente molto simile alla reggia francese di Versailles: secondo alcune fonti, i disegni progettuali della Venarìa furono trafugati in Francia per ordine di Luigi XIV e sostanzialmente servirono da modello per la costruzione della nuova residenza del Re Sole.
La reggia di Venaria fu progettata e costruita in pochi anni - dal 1658 al 1679 - su progetto dell\'architetto Amedeo di Castellamonte, commissionata dal duca Carlo Emanuele II che intendeva farne la base per le battute di caccia nella brughiera collinare torinese. Lo stesso nome in lingua latina della reggia, Venatio Regia, viene fatto derivare dalla sua originaria funzione.
L\'insieme dei corpi di fabbrica che costituiscono il complesso, enorme se si considera l\'estensione (80.000 mq di piano calpestabile), include il parco ed il borgo storico di Venaria, costruiti in modo da formare una sorta di collare che rievoca direttamente la Santissima Annunziata, simbolo della casa sabaudo.
Per raggiungere ROBASSOMERO:
Imboccare la tangenziale di Torino, uscire a Venaria, prendere a sinistra per le Valli di Lanzo, proseguire sulla direttissima che fiancheggia la tenuta della Mandria fino all’indicazione Robassomero sulla destra
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